
A 50 anni dalla pubblicazione del Messale di Paolo VI, frutto della novità scaturita dal Concilio Vaticano II, giunge a noi, come un dono rinnova- to, la traduzione italiana della sua terza edizione latina (la cosiddetta Editio typica, punto di partenza per le traduzioni in tutte le altre lingue), promulgata nel 2002. La prima, frutto diretto della Riforma Liturgica post-conciliare, è del 1970 in latino, (in italiano del 1973), mentre la seconda è del 1975, uscita in italiano con importanti adattamenti nel 1983. Questa terza edizione conferma in gran parte quella precedente, offre piccole modifiche e una più attenta traduzione di alcune espressioni, in vista un testo migliore per la preghiera delle nostre assemblee, per chiarezza, comprensione e «scorrevolezza». Essa giunge al termine di un lungo percorso: già approvata a larghissima maggioranza nell’Assemblea generale dei Vescovi italiani del maggio 2012, ha dovuto poi essere rivista in base alle nuove norme sulle traduzioni dei testi latini che erano state nel frattempo stabilite. Un’interessante occasione di conoscenza e riflessione si avrà per le nostre Comunità di Scardovari e Bonelli e il Vicariato nell’incontro “Pietre Vive” di domenica 25 ottobre a partire dalle ore 17,30 a Cà Tiepolo dove interverrà don Stefano Doria Responsabile dell’Ufficio Liturgico Diocesano.
L’utilizzo del nuovo Messale diventerà obbligatorio in tutte le parrocchie della Diocesi di Chioggia a partire da Domenica 29 novembre 2020 [prima Domenica di Avvento].
Scopriamo le novità, le quali sono a servizio di una celebrazione che mantiene la sua forma complessiva, offrendosi come «ordo», cioè come principio di ordine per la preghiera della comunità, e come «dono».
Vi sono modifiche importanti, come il testo del Padre nostro e l’inizio del Gloria. Nel Confesso l’espressione «fratelli e sorelle» mostra una attenzione non scontata a un linguaggio che accolga la differenza di genere. I testi del messale sono a servizio dell’azione liturgica e dei gesti della celebrazione; lo stesso Messale è strumento per la preghiera della comunità cristiana; una particolare attenzione è stata rivolta al canto, inserendo le melodie accanto ai testi (e non più in appendice). Il nuovo Messale si pone dunque come punto di arrivo e insieme di partenza, per conoscerlo nella sua ricchezza e utilizzarlo nelle sue potenzialità in celebrazioni vissute con autentica partecipazione, in cui tutti possano sentirsi a casa.
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